La Valutazione Neuropsicologica

Dopo un evento cerebrale acuto


In caso di Ictus, emorragie cerebrali, neoplasie, trauma cranico consente di individuare l’entità del danno cognitivo (memoria, linguaggio, attenzione, funzioni frontali, prassie)

Nelle Demenze

Se viene accertato un disturbo cognitivo (ad. es. demenza) contribuisce alla diagnosi differenziale tra le diverse forme accertabili (Malattia di Alzheimer, Demenza Vascolare, Demenza Frontotemporale ecc…)
A scopo preventivo 

Permette di distinguere le modificazioni cognitive caratteristiche di un invecchiamento normale da un declino cognitivo patologico.
Da effettuare periodicamente qualora vi siano casi di famigliarità.

Partecipa alle giornate di prevenzione in collaborazione con l'Associazione A.L.I.Ce Piemonte e l'Associazione D.I.R.Ne

Nella C.T.P in ambito forense
  • Attendibilità di un imputato
  • Deficit cognitivo, consapevolezza, agentività
  • Autonomia e/o tutoraggio 

In cosa consiste la valutazione neuropsicologica?


Dopo un ictus, un emoraggia cerebrale, un trauma cranico oppure quando un famigliare o lo stesso soggetto si accorge che vi sono segnali di declino cognitivo come lievi problemi di memoria, alterazioni del linguaggio (non riuscire a dire alcune parole) o alterazioni comportamentali è necessario effettuare in modo tempestivo la Valutazione Neuropsicologica.

La Valutazione Neuropsicologica consiste in tre o quattro sessioni di un’ora ciascuna in cui attraverso test standardizzati vengono indagati i principali domini cognitivi ovvero: attenzione (selettiva, divisa e sostenuta), funzioni esecutive (pianificazione, memoria di lavoro, flessibilità mentale, inibizione, giudizio critico), memoria (a breve e a lungo termine sia verbale che spaziale, memoria semantica), linguaggio (espressivo e ricettivo), abilità percettivo-motoria (abilità prassiche e prassico-costruttive, visuo-percettive), cognizione sociale (teoria della mente).


Perché deve essere tempestiva?


  • La valutazione neuropsicologica deve essere tempestiva per attivare al meglio l’impatto della Riabilitazione sulla Riserva Cognitiva del soggetto. La riserva cognitiva è il processo attivo adottato dal cervello per contrastare o compensare in maniera efficiente e flessibile il danno che si fa largo a livello cerebrale a causa del deterioramento cognitivo. Un soggetto che ha mantenuto il cervello stimolato nel corso della sua esistenza potrebbe presentare una buona riserva cognitiva che associata alla Riabilitazione consente di rallentare efficacemente i processi dementigeni.
  • La Valutazione Neuropsicologica deve essere tempestiva perché con le recenti tecniche riabilitative che utilizzano le nuove tecnologie (realtà virtuale) è possibile personalizzare la Riabilitazione e contrastare il deterioramento ponendo una «barriera» tra la malattia degenerativa e il soggetto. Le recenti pubblicazioni scientifiche testimoniano che la Riabilitazione Cognitiva può rallentare efficacemente il processo di deterioramento.

Il Referto


Al termine della valutazione sarà stilato un referto con una valutazione quantitativa (comprensiva di indici di deterioramento) e una qualitativa relativa alle diverse funzioni cognitive danneggiate. Verrà dunque effettuata una diagnosi neuropsicologica.
La produzione di un referto garantisce la possibilità di monitorare nel tempo anche lievi modificazioni cognitive. Il referto neuropsicologico ha un'importante funzione anche in casi di intervento terapeutico (farmacologico o non farmacologico) per poter rilevare anche modificazioni lievi del sistema cognitivo.
La valutazione neuropsicologica può avere un impatto importante anche in quei casi di deterioramento pre-senile ad alta scolarità dove altre indagini strumentali possono avere un impatto limitato a causa della buona compensazione del soggetto.



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